Francesco in bocca ha sol vampe d'ardore,
E son fulmini sagri i suoi Concetti:
Movendo i labbri suoi muove gli Affetti:
Incenerando il Vitio arde ogni Core.
CLXII.
Trattien col comando a mez'aria leMura cadenti, che ancora
hoggidì si ammiranoin Paterno
piombanti.
De l'Edificio a rovinar curvatoFerma ne l'aria il peso, e lo sostenta
Senza timor sospeso: Oh come ostenta,
Che per edificar Egli sia nato.
[489]CLXIII.
Fe' sostener al Demonio l'architravedella Porta della Chiesa di
Pa erno all'hor, che simetteva in opera.
Colui, che nato a le rovine in Cielo
Odia, Superbo, ancor'il Cielo in Terra,
La Porta, con cui sagro un Ciel si serraSostien, del Ciel ne l'ubbidir'al zelo.
CLXIV.
Fa trovar cotta senza Fuoco unaFornace di Calcina.
Francesco di stupor'oggetto fassiSempre più degno; e pur qui non l'ammiro,
Se cuor senza foco i Sassi il miro;
Ch'Ei cuoce i Cor più crudi assai de' Sassi.
CLXV.
Fa sorgere all'istante Sette Alberi diCastagni, con Sette frutti della loro
specie, affin di placar'unosdegnato contra di lui, per
havergli tolto il Santo unAlbero della medesima
qualità, per laFabbrica della
sua Chiesa.
Francesco hor fa miracolosa Usura:
Per una Pianta altrui Sette ne rende;
Quindi lo Sdegno ancor, divoto, apprendeA stupir come pur fa la Natura.
[490]CLXVI.
Comanda ad un gran Fuoco, che si estingua,
& è subbito ubbidito.
Tutto il Nilo a smorzar sarebbe pocoLa Carità, con cui Francesco ferve;
Et Ei di questa assai spesso si serveAd avvivar, ad ammorzar il Fuoco.
CLXVII.
Dirizza sovente le Travi storte, e nefa comparir dalla sera alla mattina,
| |
Concetti Affetti Vitio Core Paterno Edificio Demonio Porta Chiesa Cielo Superbo Cielo Terra Porta Ciel Ciel Fuoco Calcina Sassi Cor Sassi Sette Alberi Sette Santo Chiesa Usura Pianta Sette Sdegno Natura Fuoco Nilo Carità Francesco Fuoco Travi
|