Converte molti Peccatori con iscoprir adessi le loro Colpe segrete.
A penetrar'i Cor, Francesco, giungeCol Divin Lume, e con la lingua fere
Le Coscienze, che son dal Vitio nere;
Ma Cirugico Egli è, che sana, e punge.
CLXXIV.
Gli presenta un Contadino un Canestro
di Prugne; & Egli separando lerubate da quello, accetta solo
le colte dall'Esibitore
di Esse nel proprioGiardino.
Francesco il Dono agreste a pena fiuta,
Che con mano occulata a l'or, che rideIl rubato dal proprio Egli divide,
E perché Furti i Frutti aspro rifiuta.
[493]CLXXV.
Apparisce di notte, cinto di luce, ad unInfermo grave, & il risana.
Fulgido ancor ne la mortal sua Mole
Spiccò Francesco in mezo a l'ombre a un Egro;
Che abbagliato restò, non men di allegro,
Poiché Fedel vide, di notte, il Sole.
CLXXVI.
Fa nascer miracolosamente le Fragole.
Se col suo piè, Francesco humile infiora,
Fra le Spine, di Gigli il colle, e 'l Piano:
Con la fiorita sua celibe manoFa spuntar fra le Spine i Frutti ancora.
CLXXVII.
Libera un Gentilhuomo Cosentino, chegià si affogava in un Fiume,
cresciuto per le Pioggie.
Torbida Morte in seno a l'onda irataGià con fauci spumose altrui divora:
Innocente Francesco ecco il rincuora,
E lo scorge a calcar la riva amata.
CLXXVIII.
Libera moltissimi Indemoniati.
Da gl'invasati corpi, afflitti, ed egriScaccia, in pregar, le Legïoni atroci:
Maraviglia non è: Fuggir velociSogliono in faccia al Sole i Gufi negri.
[494]CLXXIX.
Al medesimo Assunto.
Questi è Michel novello. In van contrastaIl di lui sagro brio Turba ostinata
Di ribellanti Spirti: È trïonfata
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