Non è da lui seguito; anzi calcato;
Ché un Semplice disprezza ognor le Doppie.
CCLXIII.
È veduto dal Re, e dalla Corte diFrancia, nel Parco di Plessis,
sollevato da Terra più diuna Picca in Estasi,
coronato di raggitutto acceso,
e splendente.
Vola, Francesco, al Ciel, dov'ha il suo Dio
Del suo Cor amoroso unico Centro:
A la Corte non sa trovarsi dentro;
Quindi ne vuol'uscir, per esser Pio.
[524]CCLXIV.
Dispone mirabilmente alla Morte ilRe Luigi XI. il quale prima
estremamente quellaabboriva.
A Luigi Francesco; oh come, molceDe l'amaro morir la noia fiera;
E con la bocca sua l'Ape sinceraRende soave il fiel; l'assentio dolce.
CCLXV.
Muore Luigi XI divotamentenelle braccia del Santo.
Muore Luigi al gran Francesco (o Sorte!)
Ne le braccia compunto; e tutto accesoDal petto, che a morir pronto l'ha reso,
Non potea far più pretiosa Morte.
CCLXVI.
Colle sue continue Preghiere ottien laVittoria nella Battaglia di S. Albino
al Re Carlo VIII sovra iBrettoni, havendogliela
prima predetta.
Francesco al Re novello, ad animarlo,
Sovra il Campo Bretton le Palme addita:
A la Vittoria il coraggioso invita:
Priega Francesco priega; e vince Carlo.
[525]CCLXVII.
Un Soldato Napolitano, con una Candela
Benedetta, che haveva nella Celata,
datali dal Santo nella Battaglia
di S. Albino rintuzza illesouna palla di Artiglieria,
che il colpiscenella fronte.
Da Bombarda tonante esce severaPalla fremente con fulminee strisce:
Non fa colpo nel capo, e lo colpisce:
Sol Francesco l'armò di fragil cera.
CCLXVIII.
Essendo ritirato, già otto giorni, nella sua
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