Cella a meditare, non apre, né rispondeal Re Carlo VIII che battendo all'
uscio replicatamente il pregavadi ascoltarlo, con
queste parole Ave
Maria! Monpaireje veux
vous parler.
Col Re de' Regi a conversar si serra;
E non mangia, e non ode, e non favella:
Carlo, benché divoto, in van l'appella;
Che quei non è, solché col corpo in terra.
[526]CCLXIX.
Invia due Religiosi al Re D. Ferdinando
di Castiglia, che voleva decampardall'assedio di Malaga, avvisandolo, che
nol faccia, perché fra tre giornii Mori si renderebbero, come
poi seguì: Quindi furono,
e sono denominat'iMinimi nelle Spagne
Religiosi dellaVittoria.
Francesco ancor presso l'Ibero ha Gloria;
Ancor, Francesco, ne l'Hesperia è Sole;
Ne la Spagna Francesco ancor si cole;
E Castiglia da un Casto ha la Vittoria.
CCLXX.
Ad istanza dell'Imperator Massimiliano
Primo manda in Alemagna afondar la sua Religione,
contraposta alla Setta diLutèro. Bellarm. Conc.
6. de Glor.
Mirac.
Del Superbo Lutèro a l'Empia Setta,
Che da Bacco, e da Venere ha la Legge,
De' Celibi Astinenti un piccol Gregge
Provido il Ciel di contrapor si affretta.
[527]CCLXXI.
Predice a Carlo VIII la Nascita delDelfino.
Promette al lieto Carlo Inclita Prole
Del gran Francesco il Vaticinio certo:
D'Arïon sì Celeste al chiaro mertoVeder sempre un Delfin la Gallia suole.
CCLXXII.
Tiene il nato Delfino al Sagro Fonte,
e gl'impone il Nome.
Se già sul dorso traghettò un Delfino
D'un naufragio Arïon salva la salma;
Hor, d'un Regio Delfino a salvar l'Alma,
In braccio il tiene un Arïon Divino.
CCLXXIII.
Carlo VIII a persuasione del Santo,
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