Col Corpo ancor risplende incenerito.
CCXCVII.
Il di lui Sepolcro in Tours Miracolosissimo,
coronato d'Imagini di Regi, diPrencipi, di Regine, e Dame, e
di pretiosi Voti.
Da quel Sasso adorato accesa vampaCava ogni cor, che co' sospiri il batte:
Con quella Pietra ogn'Infortunio abbatte;
E nel cenere ancor, Francesco, avvampa.
CCXCVIII.
Abbonda dal Cielo continuamente diGratie a' suoi Divoti, & opera
sempre Miracoli
innumerabili.
Da' Culmini Celesti al Mondo spandeLe sue Gratie frequenti ognor più raro:
Nel suo lume sommerso ognor più chiaro;
E quanto humil fu più; tanto è più Grande.
[537]CCXCIX.
Al medesimo Assunto.
Coronato dirai senza l'occasoAstro Vital, Francesco, il lume versa:
Con le rugiade sue la Terra aspersaRende, pieno di Dio, fulgido Vaso.
CCC.
Conclusione.
Stanca la Musa a così grave incarcoHumil si piega, e riverente adora
Il mio Francesco, a' cui Fasti s'indoraLo Stil, che a lui fa di Trionfo un Arco.
Il Fine della Terza Parte.
[538]PERORATIONE
DELL'AUTOREAL SANTO.
Ho finito, o gran Padre, di spiegar'i vostri FASTI Gloriosissimi; ma non di piegar i miei riverentissimi Affetti ad honorarvi così sublime nel Paradiso, come la mia Eleganza è bassa per celebrarvi qui nella Terra. Arrossiscono queste mie Pagine al riverberare de' vostri raggi, più che non si rischiarano al lumeggiare de' miei concetti. Allo splendore della vostra gran Fede, si oscura il brillo della mia vaporosa Facondia. Al fioreggiar della vostra viva Speranza, si secca sterile la mia sfrondata Eloquenza. Al fervidissimo Ardore della vostra Carità così fulgida resta asciugata la vena della mia Dicitura inocchiosa.
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