SALV. Questa vostra ragione e scusa sarebbe accettabile, quando in una distanza di migliaia di miglia un braccio di piú o di meno fusse di gran rilievo, e quando le supposizioni che noi pigliamo per vere fusser cosí certe, che ci assicurassero che noi fussimo per ritrarre in ultimo un'indubitabil verità: ma qui voi vedete, nelle 12 indagini dell'autore le lontananze della stella, che da esse si raccolgono, esser differenti l'una dall'altra (e però lontane dal vero) di molte centinaia e migliaia di miglia; ora, mentre io sia piú che sicuro che quel ch'io cerco deve necessariamente differir dal giusto di centinaia di miglia, a che proposito affannarsi nel calcolo, per la gelosia di non ismagliar d'un dito? Ma venghiamo finalmente all'operazione, la qual io risolvo in tal modo. Ticone, come si vede nella nota, osservò la stella nell'altezza polare di gr. 55.58 m.p.; e l'altezza polare del Landgravio fu 51.18 m.p.: l'altezza della stella nel meridiano, presa da Ticone, fu gr. 27.45 m.p.; il Landgravio la trovò alta gr. 23.03 m.p.: le quali altezze son queste notate qui appresso, come vedete:
Ticone Polo 55.58 m.p. stella 27.45 m p.
Landgravio Polo 51.18 m.p. stella 23.03 m.p.
Fatto questo, sottraggo le minori dalle maggiori, e restano queste differenze qui sotto:
4.40 m.p. 4.42 m.p.
Parallasse 2 m.p.
dove la differenza dell'altezze polari, 4.40 m.p., è minore della differenza dell'altezze della, 4.42 m.p., e però c'è differenza di parallasse gr.
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Landgravio Ticone Landgravio Polo Polo
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