Pagina (528/608)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      So che voi sapete benissimo quanto la cognizione de gli accidenti conferisca alla investigazione della sustanza ed essenza delle cose: però voglio che usiate diligenza di ben informarvi di molti accidenti e proprietà che singolarmente si trovano nella calamita, e non in altra pietra né in altro corpo, come sarebbe, per esempio, dell'attrarre il ferro, del conferirgli, solo con la sua presenza, la medesima virtú, di comunicargli parimente proprietà di riguardar verso i poli, sí come una tale ritiene ella in se medesima; ed oltre a questa, fate di veder per prova come in lei risiede virtú di conferire all'ago magnetico non solamente il drizzarsi sotto un meridiano verso i poli con moto orizontale (proprietà già piú tempo fa conosciuta), ma un nuovamente osservato accidente di declinare (stando bilanciato sotto il meridiano già segnato sopra una sferetta di calamita), declinar, dico, sino a' determinati segni piú e meno, secondo che tal ago si terrà piú o meno vicino al polo, sin che sopra l'istesso polo si pianta eretto a perpendicolo, dove che sopra le parti di mezo sta parallelo all'asse. Di piú, proccurate di far prova, come risedendo la virtú di attrarre il ferro vigorosa assai piú verso i poli che circa le parti di mezo, tal forza è notabilmente piú gagliarda nell'uno che nell'altro polo, e questo in tutti i pezzi di calamita, il polo piú gagliardo de' quali è quello che riguarda verso austro. Notate appresso, che in una piccola calamita questo polo australe, e piú valoroso dell'altro, diventa piú debile qualunque volta e' deva sostenere il ferro alla presenza del polo boreale di un'altra calamita assai maggiore: e per non far lungo discorso, assicuratevi con l'esperienza di queste ed altre molte proprietà descritte dal Gilberto, le quali tutte sono talmente proprie della calamita, che nessuna di loro compete a veruna altra materia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano
di Galileo Galilei
Einaudi Torino
1970 pagine 608

   





Gilberto