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      INDICE
     
      I A Belisario Vinta, 7 maggio 1610
      II A Matteo Carosi, 24 maggio 1610
      III A Giuliano de' Medici, 13 novembre 1610
      IV A Benedetto Castelli, 30 dicembre 1610
      V A Cristoforo Clavio, 30 dicembre 1610
      VI A Giuliano de' Medici, I° gennaio 1611
      VII A Paolo Sarpi, 12 febbraio 1611
      VIII A Marco Velseri, tre lettere sulle macchie solari,
      a) 4 maggio 1612
      b) 14 agosto 1612
      c) I° dicembre 1612
      IX A Maffeo Barberini, 2 giugno 1612
      X A Paolo Gualdo, 16 giugno 1612
      XI A Benedetto Castelli, 21 dicembre 1613
      XII A Piero Dini, 16 febbraio 1615
      XIII A Piero Dini, 23 marzo 1615
      XIV A madama Cristina di Lorena, (1615)
      XV A Elia Diodati, 16 agosto 1631
      XVI Ad Andrea Cioli, 6 ottobre 1632
      XVII A Francesco Barberini, 13 ottobre 1632
      XVIII A Cesare Marsili, 16 ottobre 1632
      XIX Ad Andrea Cioli, 19 febbraio 1633
      XX A Geri Bocchineri, 23 aprile 1633
      XXI Ad Andrea Cioli, 23 luglio 1633
      XXII A Elia Diodati, 7 marzo 1634
      XXIII A Elia Diodati, 25 luglio 1634
      XXIV A Fortunio Liceti, 15 settembre 1640
      XXV Sopra il candore della luna
     
      APPENDICE
     
      SentenzaAbiura
     
     
      I
     
      A BELISARIO VINTA IN FIRENZE
     
      (Padova, 7 maggio 1610)
     
      Ill.mo Sig.re et Padre Col.mo
     
      Come per la mia passata accennai a V. S. Ill.ma, ho fatte 3 lezioni publiche in materia de i 4 Pianeti Medicei e delle altre mie osservazioni; e avendo auta l'udienza di tutto lo Studio, ho fatto restare in modo ciascheduno capace e satisfatto, che finalmente quei primarii medesimi che erano stati acerbissimi impugnatori e contrarii assertori alle cose da me scritte, vedendosela finalmente disperata e persa a fatto, costretti o da virtù o da necessità, hanno coram populo detto, sé non solamente esser persuasi, ma apparecchiati a difendere e sostener la mia dottrina contro a qualunque filosofo che ardisse impugnarla: sì che le scritture minacciate saranno assolutamente svanite, come è svanito tutto il concetto che questi tali avevano sin qui procurato di suscitarmi contro, con speranza forse di esser per sostenerlo, credendo che io, atterrito dalla loro autorità o sbigottito dal profluvio de i lor creduli seguaci, fussi per ritirarmi in un cantone e ammutirmi.


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Lettere
di Galileo Galilei
Ricciardi Editore
1953, pagine 265

   





A Belisario Vinta A Matteo Carosi A Giuliano Medici A Benedetto Castelli A Cristoforo Clavio A Giuliano Medici A Paolo Sarpi A Marco Velseri A Maffeo Barberini A Paolo Gualdo A Benedetto Castelli A Piero Dini A Piero Dini Cristina Lorena A Elia Diodati Ad Andrea Cioli A Francesco Barberini A Cesare Marsili Ad Andrea Cioli A Geri Bocchineri Ad Andrea Cioli A Elia Diodati A Elia Diodati A Fortunio Liceti Padova Padre Col Pianeti Medicei Studio