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      Io de i secreti particolari, tanto di utile quanto di curiosità e admirazione, ne ho tanta copia, che la sola troppa abbondanza mi nuoce e mi ha sempre nociuto; perché se io ne avessi auto un solo, l'averei stimato molto, e con quello facendomi innanzi, potrei a presso qualche principe grande avere incontrata quella ventura, che sin ora non ho né incontrata né ricercata. «Magna longeque admirabilia apud me habeo»: ma non possono servire, o, per dir meglio, essere messe in opera, se non da principi, perché loro fanno e sostengono guerre, fabricano e difendono fortezze, e per loro regii diporti fanno superbissime spese, e non io o gentil'uomini privati. Le opere che ho da condurre a fine sono principalmente 2 libri «De sistemate seu constitutione universi», concetto immenso e pieno di Filosofia, astronomia e geometria: tre libri «De motu locali», scienza interamente nuova, non avendo alcun altro, né antico né moderno, scoperto alcuno de i moltissimi sintomi ammirandi che io dimostro essere ne i movimenti naturali e ne i violenti, onde io la posso ragionevolissimamente chiamare scienza nuova e ritrovata da me sin da i suoi primi principi: tre libri delle mecaniche, due attenenti alle demostrazioni de i principii e fondamenti, e uno de i problemi; e benché altri abbino scritto questa medesima materia, tutta via quello che ne è stato scritto sin qui, né in quantità né in altro è il quarto di quello che ne scrivo io. Ho anco diversi opuscoli di soggetti naturali, come «De sono et voce, De visu et coloribus, De maris estu, De compositione continui, De animalium motibus», e altri ancora.


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Lettere
di Galileo Galilei
Ricciardi Editore
1953 pagine 265

   





Filosofia