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      Ho anco in pensiero di scrivere alcuni libri attenenti al soldato, formandolo non solamente in idea, ma insegnando con regole molto esquisite tutto quello che si appartiene di sapere e che depende dalle matematiche, come la cognizione delle castrametazioni, ordinanze, fortificazioni, espugnazioni, levar piante, misurar con la vista, cognizioni attenenti alle artiglierie, usi di varii strumenti, etc. Mi abbisogna di più ristampare l'Uso del mio Compasso Geometrico, dedicato a S. A., non se ne trovando più copie; il quale strumento è stato talmente abbracciato dal mondo, che veramente adesso non si fanno altri strumenti di questo genere, e io so che sin ora ne sono stati fabbricati alcune migliaia. Io non dirò a V. S. Ill.ma quale occupazione mi sia per apportare il seguir di osservare e investigare i periodi esquisiti de i quattro nuovi pianeti; materia, quanto più vi penso, tanto più laboriosa, per il si disseparar mai, se non per brevi intervalli l'uno dall'altro, e per esser loro e di colore e di grandezza molto simili.
      Sì che, Ill.mo S., bisogna che i' pensi al disoccuparmi da quelle occupazioni che possono ritardare i miei studi, e massime da quelle che altri può fare in cambio mio; però la prego a proporre a loro Alt.e, e a sé medesima, queste considerazioni, e avvisarmi poi la loro resoluzione.
      Intanto non voglio restar di dirgli, come circa lo stipendio mi contenterò di quello che lei mi accennò in Pisa, essendo onorato per un servitore di tanto principe; e sì come io non soggiungo niente sopra la quantità, così son sicuro che, dovendo io levarmi di qua, la benignità di S. A. non mi mancherebbe di alcuna di quelle comodità che si sono usate con altri, bisognosi anco meno di me, e però non ne parlo adesso.


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Lettere
di Galileo Galilei
Ricciardi Editore
1953 pagine 265

   





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