E so che tali proccureranno che sia condotto qualche soggetto da poterlo dominare e spaventare, acciocché se mai si scuopre qualche cosa vera e di garbo, ella resti dalla loro tirannide soffogata Ma mi giova sperare nella prudenza di tanti che intendono in cotesto Senato, che non seguirà elezione se non ottima.
Ora io l'ho impedita assai: perdoni al diletto che ho di parlar con lei; e volendo favorirmi di sue lettere, potrà mandarmele come questa, sotto quelle dell'Illustriss. Signor Veniero. Restami a pregarla di farmi grazia di ricordarmi servitore devotissimo a tanti Illustriss. miei Signori, dei quali vivo, come sempre fui devotissimo servitore; e con ogni affetto gli bacio le mani.
Di Firenze, li 12 di Febbraio 1611
Di V. S. molto R. Servitore Devotissimo
Galileo Galilei.
VIIIa
PRIMA LETTERA DEL SIG. GALILEO GALILEIAL SIG. MARCO VELSERI I CIRCA LE MACCHIE SOLARI
(Villa delle Selve, 4 maggio 1612)
Illustrissimo Sig. e Padron Colendissimo,
Alla cortese lettera di V. S. Illustrissima, scrittami tre mesi fa, rendo tarda risposta, essendo stato quasi necessitato a usare tanto silenzio da varii accidenti, ed in particolare da una lunga indisposizione, o, per meglio dire, da lunghe e molte indisposizioni, le quali, vietandomi tutti gli altri esercizii ed occupazioni, mi toglievano principalmente di potere scrivere, sì come anco in gran parte me lo levano al presente, pure non tanto rigidamente, che io non possa almeno rispondere ad alcuna delle lettere de gli amici e padroni, delle quali mi ritrovo non picciol numero, che tutte aspettano risposta.
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Lettere
di Galileo Galilei
Ricciardi Editore 1953
pagine 265 |
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