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      E quando quelli che hanno porto i corbelli pieni saranno stracchi, metti in loro luogo gli altri, che li riconducevano vòti; e così, rifrescandosi alternamente, verranno a fare molto lavoro. Avvertendo che mentre queste cose si fanno, le artiglierie non rifinino di tirare a i parapetti, ed i cavallieri di battere per cortina; per il che fare bisogna avere aggiustati i tiri di giorno: perché è credibile che quelli della fortezza faranno ogni sforzo per disturbare il nimico.
      Le traverse, che hanno a servire per ricoperta nel passare la fossa, non vorranno essere men grosse di venti braccia, volendo che possino resistere all'impeto de i fianchi; e quanto all'altezza, quanto più saranno basse, più saranno gagliarde. E per maggior sicurezza si farà una trincera a canto alla contrascarpa, sì come si vede la trincera AABB, gettando il terreno verso i gabbioni F, G, H, doppo la quale possino stare archibugieri, i quali con archibusi a posta leveranno le offese per tutto, come prima facevano le artiglierie F, G, H, con manco spesa e travaglio: ed aperta la contrascarpa in più luoghi, da detta trincera si potrà al sicuro offendere tutti quelli che sortissero dalla fortezza. E finalmente, doppo tutte queste preparazioni, si verrà sotto la muraglia a zapparla. E se bene queste cose, come è in vero, nel mettersi ad essecuzione sono pericolose molto e difficili, tutta via non resta che non si possino fare e si faccino. Per il che è necessario pensarvi molto bene, ed ordinare la fortezza di maniera, come appresso dimostreremo, che toglia ancora la speranza e sicurtà al nimico di porsi a tale impresa.


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Trattato di fortificazione
di Galileo Galilei
Utet
1980 pagine 68