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      Per il che fare, si porrà nel mezo di essa la bussola, e si considererà quali sieno i venti che drittamente l'imboccano. Come, per essempio, aviamo la seguente figura [v. figura 55], dove si vede il ricetto ABCDE, la cui bocca AE è larga braccia 1500, per il che dentro non ci possono stare legni sicuri da venti e traversie; ed essendo luogo opportuno e capace, è necessario accommodarlo. E per serrare ed assicurare la bocca, si troverà prima, come s'è detto, col mezo della bussola posta tra 'l punto A ed E, a quali venti è esposta: dove si vede che il vento ostro per linea dritta l'imbocca, e per ciò più di tutti gli altri molesta questo porto; e però movendo dal punto A verso E un muro, lasciando tra l'estremità F e la terra E spazio ragionevole per l'entrata delle navi, chiaro è che il vento ostro e libeccio non potranno più nuocere come prima, trovando l'intoppo del muro. Niente di meno per tutte le dritture che sono paralelle a' due venti sopradetti potrà venire molestata l'entrata; onde sarà necessario restringerla ancora più con l'altra traversa HIK, lasciando li spazii FH, KE per il transito delle navi. E perché la bocca FH sarebbe imboccata dal vento di ponente ZY, s'è fatta l'altra traversa OQ: e tutto questo per sicurtà contra alla forza de' venti e dell'onde.
      Ma per assicurarsi dall'invasione de' nemici, fa di mestiero che fortifichiamo con corpi di difesa l'entrata del porto: il che potremo fare con fortificare il molo segnato, nella seguente figura [v. figura 56], ABCD; o vero, senza tale fortificazione, col fare li due forti in terra ferma segnati E, F, quali, come si vede, mettono in mezzo l'entrata del porto.


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Trattato di fortificazione
di Galileo Galilei
Utet
1980 pagine 68