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      Se si prendono un numero qualsiasi di grandezze in modo che la seconda sia superiore alla prima del triplo della prima, la terza sia superiore alla seconda del quintuplo della prima, la quarta sia superiore alla terza di sette volte la prima, e così di seguito l'aumento di ciascuna [grandezza] rispetto alla immediatamente precedente sia multiplo della prima grandezza secondo i numeri impari successivi, [cioè le grandezze] si succedano come i quadrati di linee egualmente eccedentisi l'una l'altra e il cui eccesso sia eguale alla minima; e se [tali grandezze] vengono appese a distanze eguali su una bilancia: il centro dell'equilibrio del composto di tutte [le grandezze] dividerà la bilancia in modo che la parte verso le grandezze minori risulterà maggiore del triplo dell'altra [parte], ma minore del triplo della medesima, qualora si tolga una distanza.
      [v. figura 91]Sulla bilancia BE siano delle grandezze, tali quali si è detto; dalle quali [immaginiamo che] ne vengano tolte alcune, le quali stiano tra di loro nella medesima proporzione in cui erano disposte le grandezze del [teorema] precedente; e siano quelle composte da tutte le a; le altre, segnate da c, saranno distribuite nel medesimo ordine, ma saranno prive della grandezza massima. ED sia tripla di DB, e GF tripla di FB; D sarà il centro dell'equilibrio della grandezza composta da tutte le a; F, quello della grandezza composta da tutte le c: perciò il centro della grandezza composta da tutte le a e le c andrà a cadere tra D ed F. Sia esso O. È pertanto manifesto che EO è più del triplo della OB, mentre GO è meno del triplo della OB. Che è quello che si doveva dimostrare.


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Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze
di Galielo Galilei
Utet
1980 pagine 293

   





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