A I BENIGNI LETTORICOSIMO GIUNTI
Per sodisfare a molti, che di Venezia, di Roma, e di altri luoghi mi chiedevono e mi chieggono con instanza il presente trattato, dopo ch'e' s'erano finiti tutti qui in Firenze, mi risolvei stamparlo di nuovo, e ne avvisai l'Autore; il quale avendo visto per esperienza che alcuni luoghi di esso a' men pratichi nelle cose di geometria riuscivan alquanto oscuri a 'ntendersi, gli è parso di agevolarli con aggiugnervi alcune cose a maggior chiarezza, senza rimuoverne o mutarne alcuna delle scritte di prima. Però potete esser certi, cortesi Lettori, di aver in questa seconda impressione l'istesso che aveste nella prima, e più le suddette dichiarazioni, le quali si sono stampate di diverso carattere, perché si possan conoscer prontamente da tutti. Vivete felici.
DISCORSO
AL SERENISSIMO DON COSIMO II,
GRAN DUCA DI TOSCANA,
INTORNO ALLE COSE CHE STANNO IN SU L'ACQUA O CHE INQUELLA SI MUOVONO,
DI
GALILEO GALILEI,
FILOSOFO E MATEMATICODELLA MEDESIMA ALTEZZA SERENISSIMA.
Perch'io so, Principe Serenissimo, che il lasciar vedere in pubblico il presente trattato, d'argomento tanto diverso da quello che molti aspettano e che, secondo l'intenzione che ne diedi nel mio Avviso Astronomico, già dovrei aver mandato fuori, potrebbe per avventura destar concetto, o che io avessi del tutto messo da banda l'occuparmi intorno alle nuove osservazioni celesti, o che almeno con troppo lento studio le trattassi; ho giudicato esser bene render ragione sì del differir quello, come dello scrivere e del pubblicare questo trattato.
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