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      E questa è la sola, vera, propria e assoluta cagione del soprannotare o andare al fondo, sì che altra non ve n'ha parte: e la tavoletta degli avversari soprannuota, quando è accoppiata con tanta d'aria, che insieme con essa forma un corpo men grave di tanta acqua quanta andrebbe a riempiere il luogo da tal composto occupato nell'acqua; ma quando si metterà nell'acqua il semplice ebano, conforme al tenor della nostra quistione, andrà sempre al fondo, benché fosse sottile come una carta.
     
     
      IL FINE.
     
     
      Io Francesco Nori, Canonico Fiorentino, avendo rivista la presente opera, non ho in essa notato cosa alcuna disforme dalla pietà Cristiana né da' buon costumi, e la giudico degna delle stampe.
      Il dì ultimo di Marzo 1612.
      Franc. Nori sopr. di man propr.
     
     
      Attesa l'attestazione e relazione premessa, concediamo che la soprascritta opera si possa stampare in Firenze, osservati gli ordini soliti.
      2 d'Aprile 1612.
      Pietro Niccolini Vic. di Firenze.
     
     
      Ho riveduto la presente opera per parte del Sant'ufizio, e non ci ho trovato cosa repugnante alla cattolica fede e a' buon costumi.
      Ita attestor ego fr. Augustinus Vigianius, regens ordinis Servorum, manu propria.
     
      Fra Cornelio Inquisitore di Firenze, 5 Aprile 1612.
     
     
      Stampisi secondo gli ordini, questo dì 5 di Aprile 1612.
      Niccolò dell'Antella Senatore.
     
      - FINE -


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Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua o che in quella si muovono
di Galileo Galilei
Utet
1980 pagine 105

   





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