Filippo Salviati e Giovanfrancesco Sagredo, il primo con la soda dottrina e con la stringatezza delle argomentazioni, il secondo con l'acume delle osservazioni e con l'umore arguto e talvolta satirico, integrano con sintesi mirabile il carattere ed il personaggio di Galileo.
Il terzo interlocutore, Simplicio, che col suo nome ricorda il famoso interprete degli scritti Aristotelici, č il rappresentante della scienza conservatrice, che pone il suo fondamento nell'autoritą degli scrittori e che non riconosce altri argomenti se non quelli che dalle opere loro possono desumersi; ma non sembra che in esso il Nostro abbia voluto rappresentare una determinata persona, e tanto meno il Papa Urbano VIII, come i nemici del sommo filosofo vollero far credere(63), prendendone occasione da ciņ, che Simplicio ripete nel Dialogo l'argomento del quale il Pontefice soleva servirsi quando si discuteva innanzi a lui il moto della Terra.
Passando ora a parlare dei modi tenuti da noi nel riprodurre quest'opera, diremo anzitutto che abbiamo seguito l'edizione originale(64), poichč nessun autografo nč copia manoscritta, che non derivi da quell'edizione(65), son giunti, per quanto č a nostra conoscenza, infino a noi.
Di un breve tratto soltanto, e precisamente di quella parte della Giornata terza che concerne le stelle nuove del 1572 e del 1604 (pag. 301, lin. 34 - pag. 346, lin. 26, della presente edizione [Edizione Nazionale]), e che forma una digressione dalla materia principale del Dialogo, ci č stata conservata, nelle car.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestą il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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