Le apparenti inegualità della Luna non si possono imitar per via di più e meno opaco e perspicuo.
Vedute varie della Luna imitabili con qualsivoglia materia opaca.
Apparenze varie dalle quali si argomenta la montuosità della Luna.
SAGR. Anzi pur se ne imiterà una, cioè quella del plenilunio, quando, per esser il tutto illuminato, non si scorge più nè ombre nè altro che dalle eminenze e cavità riceva alcuna variazione. Ma di grazia, Sig. Salviati, non perdete più tempo in questo particolare, perchè uno che avesse avuto pazienza di far l'osservazioni di una o due lunazioni e non restasse capace di questa sensatissima verità, si potrebbe ben sentenziare per privo del tutto di giudizio; e con simili, a che consumar tempo e parole indarno?
SIMP. Io veramente non ho fatte tali osservazioni, perchè non ho avuta questa curiosità, nè meno strumento atto a poterle fare; ma voglio per ogni modo farle: e intanto possiamo lasciar questa questione in pendente e passare a quel punto che segue, producendo i motivi per i quali voi stimate che la Terra possa reflettere il lume del Sole non men gagliardamente che la Luna, perchè a me par ella tanto oscura ed opaca, che un tale effetto mi si rappresenta del tutto impossibile.
SALV. La causa per la quale voi reputate la Terra inetta all'illuminazione non è altramente cotesta, Sig. Simplicio. E non sarebbe bella cosa che io penetrassi i vostri discorsi meglio che voi medesimo?
SIMP. Se io mi discorra bene o male, potrebb'esser che voi meglio di me lo conosceste; ma, o bene o mal ch'io mi discorra, che voi possiate meglio di me penetrar il mio discorso, questo non crederò io mai.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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