Simplicio, e quali migliori probabilità o più ferme ragioni egli adduce in contrario.
Una sola esperienza o ferma dimostrazione abbatte tutte le ragioni probabili.
SIMP. Io dirò prima alcuna cosa in generale sopra tutte queste considerazioni insieme, poi verrò a qualche particolare. Parmi che universalmente voi vi fondiate su la maggior semplicità e facilità di produrre i medesimi effetti, mentre stimate che quanto al causargli tanto sia il muover la Terra sola quanto tutto 'l resto del mondo, trattone la Terra, ma quanto all'operazione voi reputate molto più facile quella che questa. Al che io vi rispondo che a me ancora par l'istesso, mentre io riguardo alla forza mia, non pur finita, ma debolissima; ma rispetto alla virtù del Motore, che è infinita, non è meno agevole il muover l'universo, che la Terra e che una paglia. E se la virtù è infinita, perchè non se ne deve egli esercitare più tosto una gran parte che una minima? Per tanto parmi che il discorso in generale non sia efficace.
D'una virtù infinita par che si debba esercitarne più tosto una gran parte che poca.
SALV. Se io avessi mai detto che l'universo non si muove per mancamento di virtù del Motore, io avrei errato, e la vostra correzzione sarebbe oportuna; e vi concedo che a una potenza infinita tanto è facile il muover centomila, quanto uno. Ma quello che ho detto io non ha riguardo al Motore, ma solamente a i mobili, ed in essi non solo alla loro resistenza, la quale non è dubbio esser minore nella Terra che nell'universo, ma a i molti altri particolari pur ora considerati.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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