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      E prima, ditemi, Sig. Simplicio: non è la conclusione della quale noi cerchiamo la cognizione, se si deva tener, con Aristotile e Tolomeo, che stando ferma la Terra sola nel centro dell'universo, i corpi celesti si muovano tutti; o pur se, stando ferma la sfera stellata ed il Sole nel centro, la Terra ne sia fuori, e siano suoi quei movimenti che ci appariscono esser del Sole e delle stelle fisse?
     
      SIMP. Queste son le conclusioni delle quali si disputa.
     
      SAGR. Queste due conclusioni non son ellen tali, che per necessità bisogna che una sia vera e l'altra falsa?
     
      SIMP. Così è: noi siamo in un dilemma, una parte del quale bisogna per necessità che sia vera, e l'altra falsa; perchè tra 'l moto e la quiete, che son contradittorii, non si dà un terzo, sì che si possa dire: "La Terra non si muove, e non sta ferma; il Sole e le stelle non si muovono, nè stanno ferme".
     
      SAGR. La Terra, il Sole e le stelle che cosa sono in natura? son cose minime, o pur considerabili?
     
      SIMP. Son corpi principalissimi, nobilissimi, integranti dell'universo, vastissimi, considerabilissimi.
     
      SAGR. E 'l moto e la quiete quali accidenti sono in natura?
      Moto e quiete accidenti principali in natura.
      SIMP. Tanto grandi e principali, che la natura stessa per quelli si definisce.
     
      SAGR. Talchè il muoversi eternamente e l'esser del tutto immobile sono due condizioni molto considerabili in natura ed indicanti grandissima diversità, e massime attribuite a corpi principalissimi dell'universo, in conseguenza delle quali non posson venire se non eventi dissimilissimi.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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