Piglia quest'autore, per trafigger, come dico(146), gli avversarii con le lor proprie armi, un numero grande d'osservazioni fatte da lor medesimi, che pur sono da 12 o 13 autori in numero, e sopra una parte di quelle(147) fa suoi calcoli, e conclude tali stelle essere state inferiori alla Luna. Ora, perchè il proceder per interrogazioni mi piace assai, già che non ci è l'autore stesso, rispondami il Sig. Simplicio, alle domande ch'io farò, quel ch'e' crederà che fusse per rispondere esso. E supponendo di trattar della già detta stella del 72, apparsa in Cassiopea, ditemi, Sig. Simplicio, se voi credete che ella potesse esser nell'istesso tempo collocata in diversi luoghi, cioè esser tra gli elementi, ed anco tra gli orbi de' pianeti, ed anco sopra questi e tra le stelle fisse, ed anco infinitamente più alta(148).
Metodi osservati dal Chiaramonte in confutar gli astronomi, e dal Salviati in confutar lui.
SIMP. Non è dubbio che bisogna dire che ella fusse in un sol luogo, ed in una sola e determinata distanza dalla Terra.
SALV. Adunque, quando le osservazioni fatte da gli astronomi fusser giuste, e che i calcoli fatti da questo autore non fussero errati, bisognerebbe necessariamente che da tutte quelle e da tutti questi se ne raccogliesse la medesima lontananza sempre per appunto: non è vero?
SIMP. Sin qua arriva a 'ntendere il mio discorso, che bisognerebbe che fusse così di necessità(149); nè credo che l'autore contradicesse.
SALV. Ma quando de' molti e molti computi fatti non ne riuscissero pur due solamente che s'accordassero, che giudizio ne fareste?
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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Luna Cassiopea Chiaramonte Salviati Terra
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