Discorsi più che puerili bastanti per ritener gl'idioti nell'opinione della stabilità della Terra.
Mostrasi quanto sia improbabile l'opinion del Copernico.
La ragione e il discorso in Aristarco e a nel Copernico prevagliono al senso manifesto.
SAGR. Adunque siamo per avere altri contrasti gagliardi contro a questo movimento annuo ancora?
SALV. Siamo; e tanto evidenti e sensati, che se senso superiore e più eccellente de i comuni e naturali non si accompagnava con la ragione, dubito grandemente che io ancora sarei stato assai più ritroso contro al sistema Copernicano, di quello che stato non sono doppo che più chiara lampada che la consueta mi ha fatto lume
SAGR. Or dunque, Sig. Salviati, vegnamo, come si dice, alle strette, chè ogni parola che si spende in altro mi par gettata via.
SALV. Eccomi a servirvi(315). Già vi ho disegnato la forma del sistema Copernicano: contro alla verità del quale muove prima fierissimo assalto Marte istesso, il quale, quando fusse vero che variasse tanto le sue distanze dalla Terra che dalla minima alla massima lontananza ci fusse differenza quanto è due volte dalla Terra al Sole, sarebbe necessario che quando è a noi vicinissimo si mostrasse il suo disco più di 60 volte maggiore di quello che si mostra quando è lontanissimo; tuttavia tal diversità di apparente grandezza non ci si scorge, anzi nella opposizione al Sole, quando è vicino alla Terra, non si mostra nè anco 4 o 5 volte più grande che quando, verso la congiunzione, viene occultato sotto i raggi del Sole.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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