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      Come si trovi la distanza del concorso de i raggi dalla pupilla.
      SAGR. Ho inteso benissimo, e perņ sentiamo quel che adduce il Sig. Simplicio in difesa de gli avversarii del Copernico.
     
      SIMP. Ancorchč quello inconveniente massimo e del tutto incredibile, indotto da questi avversarii del Copernico sia per il discorso del Sig. Salviati modificato assai, non perņ mi par tolto via in maniera, che non gli rimanga ancora tanto di vigore che basti per atterrar cotal opinione: perchč, se ho ben capito la somma ed ultima conclusione, quando si ponesse le stelle della sesta grandezza esser grandi quanto il Sole (che pur mi par gran cosa a credersi), tuttavia resterebbe vero che l'orbe magno avesse a cagionar nella sfera stellata mutazione e diversitą tale qual č quella che il semidiametro della Terra produce nel Sole, che pure č osservabile; onde, non si scorgendo nč una tale nč tampoco una minore nelle fisse parmi che per questo il movimento annuo della Terra resti pur desolato e distrutto.
     
      SALV. Voi ben concludereste Sig. Simplicio, quando non ci fusse altro da produr per la parte del Copernico; ma molt'altre cose ci restano ancora. E quanto alla replica fatta da voi, nessuna cosa ci osta che noi non possiamo suppor la lontananza delle fisse esser ancor molto maggiore di quello che si č fatto; e voi stesso, e chi si sia altro che non voglia derogare alle proposizioni ammesse da i seguaci di Tolomeo, bisognerą che ammetta per convenientissima cosa il por la sfera stellata assaissimo maggiore ancora di quello che pur ora abbiamo detto doversi stimare.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestą il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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