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      SAGR. Fermate un poco, in cortesia, perchè sento non so che scrupolo che mi dà fastidio, ed è questo. Che la stella C venga veduta per la medesima linea ABC tanto quando la Terra sia in A quanto se ella sia in B, l'intendo benissimo; come anco di più capisco che l'istesso avverrebbe da tutti i punti della linea AB, mentre che la Terra passasse da A in B per essa linea; ma passandovi, come si suppone per l'arco A N B, è manifesta cosa che quando ella sarà nel punto N, ed in qualunque altro fuori che li due A, B, non più per la linea AB, ma per altre ed altre, si scorgerà: talchè se il mostrarsi sotto diverse linee deve cagionar apparente mutazione, qualche diversità converrà che si scorga. Anzi più dirò, con quella libertà filosofica che tra i filosofi amici debbe esser permessa, parermi che voi, contrariando a voi stesso, neghiate ora quello che pur oggi ci avete, con nostra maraviglia, dichiarato esser cosa verissima e grande: dico di quello che accade ne i pianeti ed in particolare ne i tre superiori, che ritrovandosi continuamente nell'eclittica o a quella vicinissimi, non solamente si mostrano ora a noi propinqui ed ora remotissimi ma tanto, nei regolati lor movimenti, difformi, che talvolta immobili, e tal ora, per molti gradi, retrogradi, ci si rappresentano; e tutto non per altra cagione, che per il movimento annuo della Terra.
     
      Instanza contro al moto annuo della Terra presa dalle stelle fisse poste nell'eclittica.
      SALV. Ancorchè per mille riscontri io sia stato fatto certo dell'accortezza del Sig.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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