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      SIMP. Quanto all'apparenza, io le veggo diverse, trovandosi grandissime campagne di infeconda arena, ed altre di terreni fecondi e fruttiferi; veggonsi infinite montagne sterili ed alpestri, ripiene di duri sassi e pietre di diversissime sorte, come porfidi, alabastri, diaspri e mille e mill'altre sorte di marmi; ci sono le miniere vastissime de i metalli di tante spezie, ed in somma tante diversitā di materie, che un giorno intero non basterebbe a numerarle solamente.
     
      SALV. Ora, di tutte queste diverse materie, credete voi che nel compor questa gran massa concorrano porzioni eguali, o pur che tra tutte ce ne sia una parte che di gran lunga superi le altre e sia come materia e sustanza principale della vasta mole?
     
      SIMP. Credo che le pietre, i marmi, i metalli, le gemme e l'altre tante materie diverse, sieno appunto come gioie ed ornamenti esteriori e superficiali del primario globo, che in mole penso che smisuratamente superi tutte quest'altre cose.
     
      SALV. E questa principale e vasta mole, della quale le nominate cose son quasi escrescenze ed ornamenti, di che materia credete che sia composta?
     
      SIMP. Penso che sia il semplice, o meno impuro, elemento della terra.
     
      SALV. Ma per terra che cosa intendete voi? forse questa ch'č sparsa per le campagne, la quale si rompe con le vanghe e con gli aratri, dove si seminano i grani e si piantano i frutti, e dove spontaneamente nascono boscaglie grandissime, e che in somma č l'abitazione di tutti gli animali e la matrice di tutti i vegetabili?
     
      SIMP. Cotesta direi io che fusse la primaria sustanza di questo nostro globo.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestā il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069