Accidenti diversi che accascano nei flussi e reflussi. Accidente primo: l'acqua sollevata in una estremità torna per sè stessa all'equilibrio.
Il secondo accidente da notarsi è, che le pur ora dichiarate reciprocazioni di movimento vengon fatte e replicate con maggiore o minor frequenza, cioè sotto più brevi o più lunghi tempi, secondo le diverse lunghezze de' vasi contenenti l'acque; sì che negli spazii più brevi le reciprocazioni son più frequenti, e più rare ne' più lunghi: come appunto nel medesimo esempio de' corpi pendoli si veggono le reciprocazioni di quelli che sono appesi a più lunghe corde esser men frequenti che quelle de i pendenti da fili più corti.
Ne' vasi più corti le reciprocazioni son più frequenti.
E qui, per il terzo notabile, vien da sapersi, che non solamente la maggiore o minor lunghezza del vaso è cagione di far che l'acqua sotto diversi tempi faccia le sue reciprocazioni, ma la maggiore o minor profondità opera l'istesso; ed accade che dell'acque contenute in ricetti di eguali lunghezze, ma di diseguali profondità, quella che sarà più profonda faccia le sue librazioni sotto tempi più brevi, e men frequenti siano le reciprocazioni dell'acque men profonde.
La maggior profondità fa le reciprocazioni dell'acqua più frequenti.
Quarto, vengon degni d'esser notati e diligentemente osservati due effetti che fa l'acqua in tali suoi libramenti. L'uno è l'alzarsi ed abbassarsi alternatamente verso questa e quella estremità; l'altro è il muoversi e scorrere, per così dire orizontalmente, innanzi e in dietro: li quali due moti differenti differentemente riseggono in diverse parti dell'acqua.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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