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      L'istesso dico dell'alzarsi ed abbassarsi uno due o tre piedi, ed a pena quattro o cinque nell'estremità del seno lungo due mila o più miglia e dove sono profondità di centinaia di piedi: questa alterazione è assai meno, che se, in una delle barche che conducon l'acqua dolce, essa acqua, nell'arrestarsi la barca, s'alzasse alla prua quant'è la grossezza d'un foglio. Concludo per tanto, piccolissime alterazioni rispetto all'immensa grandezza e somma velocità de i mari esser bastanti per fare in essi mutazioni grandi in relazione alla piccolezza nostra e di nostri accidenti.
     
     
     
      Molte cose posson restare ancora in astronomia non osservate.
     
     
     
      Saturno, per la tardità, e Mercurio, per il vedersi di rado, furon degli ultimi ad esser osservati.
     
     
     
     
     
     
     
     
     
      Strutture particolari degli orbi de' pianeti ancora non ben resolute.
     
     
     
     
     
     
      Il Sole passa una metà del zodiaco nove giorni più presto che l'altra.
     
     
     
      Moto della Luna ricercato principalmente in grazia de gli eclissi.
     
     
     
     
     
     
      Flussi e reflussi son piccolissime cose, rispetto alla vastità de' mari ed alla velocità del moto del globo terrestre.
      SAGR. Rimango pienamente sodisfatto quanto a questa parte; resta da dichiararci come quelli additamenti e suttrazioni derivanti dalla vertigine diurna si facciano or maggiori ed or minori; dalla quale alterazione ci accennaste che dependeva il periodo annuo de gli accrescimenti e diminuzioni de' flussi e reflussi.
     
      SALV. Farò ogni possibile sforzo per lasciarmi intendere; ma la difficoltà dell'accidente stesso, e la grand'astrazion di mente che ci vuol per capirlo, mi sgomentano.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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