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      IIIMoto.
     
      Moto retto talvolta semplice, e talvolta misto, per Aristotile.
      IMoto retto impossibile esser nel mondo ben ordinato.
      IMoto retto di sua natura infinito.
      IMoto retto impossibile per natura.
      IMoto retto forse nel primo caos.
      IMoto retto accomodato a ordinare i corpi mal ordinati.
      IVelocità uniforme conviene al moto circolare.
      IVelocità per il piano inclinato eguale alla velocità per la perpendicolare, ed il moto per la perpendicolare più veloce che per l'inclinata.
      IMoto circolare non si può acquistar mai naturalmente senza il moto retto precedente.
      IMoto circolare perpetuamente uniforme.
      IMoti circolari finiti e terminati non disordinano le parti del mondo.
      IMoto circolare solo uniforme.
      IMoto circolare può continuarsi perpetuamente.
      IMoto retto non può naturalmente esser perpetuo.
      IMoto retto assegnato a i corpi naturali per ridursi all'ordine perfetto, quando ne siano rimossi.
      INel moto circolare ogni punto della circonferenza è principio e fine.
      IMoto retto de i gravi compreso da i sensi.
      IAl moto circolare niuno altro moto è contrario.
      IProva che il moto circolare non ha contrario.
      IMoti retti, con più ragione attribuiti alle parti che a gl'interi elementi.
      IMoto delle macchie verso la circonferenza del Sole apparisce tardo.
      IMoto diurno si mostra comunissimo a tutto l'universo, trattone il globo terrestre.
      IIMoto diurno perchè più probabilmente deva esser della Terra sola, che del resto dell'universo.
      III moti della Terra sono impercettibili a gli abitatori di quella.
      IIDal movimento diurno nessuna mutazione nasce tra tutti i corpi celesti, ma tutte si riferiscono alla Terra.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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