IStazione, direzione e retrogradazione de i pianeti si conosce in relazione alle stelle fisse.
IIIProvasi come poco è da fidarsi degli strumenti astronomici nelle minute osservazioni.
IIIQuali strumenti siano atti per l'osservazioni esattissime.
IIIStrumenti astronomici son sottoposti a errar facilmente.
IIIStrumenti di Ticone fatti con grandi spese.
IIIStrutture particolari degli orbi de i pianeti ancora non ben resolute.
IVSuperficie del mare apparirebbe da lontano più oscura di quella della Terra.
ISuperficie più scabrosa fa maggior reflession di lume che la meno scabrosa.
ISustanze celesti inalterabili, ed elementari alterabili, necessarie in natura, di mente d'Aristotile.
IStella.
È non meno impossibile corrompersi una stella, che tutto il globo terrestre.
ILe mutazioni nelle stelle fisse devono essere in alcune maggiori, in altre minori, in altre nulle.
IIILe stelle fisse poste nell'eclittica mai non s'alzano nè abbassano per causa del moto annuo della Terra, ma ben s'avvicinano e s'allontanano.
IIILe stelle fuori dell'eclittica si elevano e si abbassano più e meno, secondo la lor distanza da essa eclittica.
IIIModo per misurare il diametro apparente d'una stella.
IIIMaggior diversità fanno le stelle più vicine che le più remote.
IIINon si ha maggior cognizione di chi muove i gravi all'ingiù, che di chi muove le stelle in giro, nè di queste cause sappiamo altro che il nome.
IIStelle Medicee son come 4 Lune intorno a Giove.
IIINelle stelle fisse la diversità d'aspetto, cagionata dall'orbe magno, poco maggiore della cagionata dalla Terra nel Sole.
| |
Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
|
|
Ticone Terra Aristotile Terra Medicee Lune Giove Terra Sole
|