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      Cercandosi dunque ciò che Egli ha fatto circa proposizioni a noi [occu]lte, e vedendo che nelle note a noi Egli tien sempre, nell'operare, i modi più facili e semplici, ancorchè nei più difficili si scoprisse maggiormente la Sua potenza, noi, conoscendo come nel far muovere alcuni corpi celesti, del moto de i quali siamo sicuri, fa dare in più lungo tempo le circolazioni maggiori, non doviamo dire che una immensamente maggiore si faccia in tempo sommamente più breve. M. Morino, Iddio poteva far volare gli uccelli con le ossa d'oro massiccio, con le vene piene d'argento vivo, con la carne grave più del piombo e con ale piccolissime e gravi, e così arebbe maggiormente mostrata la Sua potenza; poteva far i pesci più gravi del piombo, cioè 12(344) o più volte più gravi dell'acqua: ma Egli ha voluto far quelli d'ossa di carne e di penne assai leggiere, e questi egualmente gravi come l'acqua, per insegnarci che Egli gusta della semplicità e facilità etc.
      fac. 52. Assai puerilmente conclude, non poter riseder la virtù movente nel centro del mobile, vedendosi che le parti più remote si muovon più velocemente; quasi che sia possibile muover in giro una sfera, senza che le parti più lontane dal centro si muovano più velocemente che le più vicine. Ma quando voi movete in giro un'asta con la mano che la apprenda nel centro, ditemi se vi basterebbe l'animo di far che le parti [più] vicine alla vostra mano movente si movesser più velocemente delle più remote?
      Considerisi in questo luogo il detto del Keplero circa la inerzia de' gravi all'esser mossi, e come questo non fa al caso, e come la gravità conferisce assaissimo al mantenimento del moto, come c'insegnano le volande etc.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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