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      fac. 54. Dubito, M. Morino, che voi v'intrighiate per non intender che il Keplero argomenta ad hominem. Esso nega l'assolutamente leggiero, che voi tenete; e dice che se questo si desse, un tal mobile ascenderebbe sino all'estrema circonferenza del mondo, e ciò non per sua, ma per vostra concessione: ma perchè ciò non avviene, adunque nè anco in vostra dottrina si può dire darsi l'assolutamente leggiero. Voi, credendo di pigliare il Keplero in parola, dite: "Adunque tu concedi che l'altissima circonferenza sia il luogo dell'assolutamente leggiero", e poi inferite, il centro dovere essere il luogo dell'assolutamente grave. Ma il Keplero, quando avrà a parlar ex propria sententia, dirà che non sa quali si siano i luoghi dell'assolutamente grave e leggiero, essendo che tali assoluti non si danno. E quando pure si dovesse concedere il centro per luogo dell'assolutamente grave, e dicesse il Keplero tale grave essere il [vedi figura sole.gif] per esser, v. gr., una massa d'oro, che direbbe il Morino?
      fac. 44. Mi par pure estremamente ridicolo il veder costoro persuadersi di poter, quistionando, convincere altri circa 'l muoversi o non muoversi la Terra, producendo quello anime e fibre, e questo affannandosi in mostrar ciò non esser per questa e per questa ragione, e, non producendo altro che robe che non sono, e però nè dall'una parte nè dall'altra intese, facendosi guerra con le ombre, persuadersi in fine(345) d'aver conquistati imperii e regni: quasi che ei sappiano benissimo chi muove la [vedi figura luna2.gif] o 'l [vedi figura sole.gif] o altro pianeta.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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