Il sacro tributo di religione, che deve ciascuno a Dio, avrà dunque qualità di sacrilegio esecrando, se da questo unico supremo rappresentante, Suo sommo sacerdote e legitimo vicario in terra, non sia per autentico riconosciuto ed approvato; saranno infausti i voti, abominevoli i sacrifici, empi i ministri, bugiardi i profeti, sordide le cerimonie ed i riti, profani gli altari ed i tempii, e contumeliose le preci ed i cantici, mentre siano dal suo santissimo volere discordi. Io per tanto, inutile ed umilissimo suo servo (nel cui petto con caratteri più indelebili dell'anima è radicato affetto purissimo di vera religione ed insieme d'incontaminata fede verso l'immaculata Sede Apostolica), dovendo per debiti grandi, infiniti, offerir queste mie povere fatiche, vestite di armi filosofiche e pietose alla Maestà Sua Divina, anco alla Santità Vostra (dalla inefabil Sua sapienza, non senza provisione di altissimi meriti, a beneficio universale del mondo esaltata al suo eccelso trono) con atto indistinto di riverentissima divozione in voto le presento e consacro. Degnisi a Sua imitazione gradir benignamente non la vil condizione dell'oblazione, ma la sincerità del mio cuore con l'estremo delle mie forze.
Di Venezia, li 7 Decembre 1633.
Della Santità Vostra
Fidelissimo e Divotissimo Servo
D. ANTONIO ROCCO.
A I LETTORI.
Deve operar ciascuno, secondo il suo potere, entro i termini della sua professione: chi vilmente torpisce nell'ozio, fatto per ciò ribelle della natura, merita esser disnaturato.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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