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      Il filosofar è ricercar sinceramente la verità delle cose, non sognar chimere e difender paradossi inintelligibili e repugnanti alla ragione ed al senso[6].
      Dir poi (come pur dite voi) che secondo sono discesi più a basso, così abbino conseguito moti più veloci dal moto retto precedente più veloce, non è credibile, ma repugnante al vero ed alle vostre posizioni medesime. Al vero: perchè il primo mobile è velocissimo (come è concesso da tutti e suppongo per ora), e nondimeno, essendo sopra gli altri, sarà manco de gli altri disceso: similmente il ciel stellato (secondo l'opinion commune de gli astronomi) è più tardo di moto che molti altri orbi inferiori, e per la vostra posizione dovrebbe essere più veloce. Ma potreste per caso dire, che questo discendere ha cominciato qui da noi (ed a voi parrà lecito dir tutto, ed io sto ad aspettar di udirlo), e che di qua verso il cielo sia apunto il discendere: onde sarebbe forza che i corpi celesti fussero tutti ristretti nella Terra; e chi sa che non più tosto in una cantina, a guisa di tante botti? Ma parliamo pur saldamente: Saturno, che è più tardo di Giove, per questa ragione non sarebbe giunto colà da queste nostre bande; di modo che da ogni verso la vostra dottrina intoppa e si rompe. Alle vostre posizioni contradicete: perchè, avendo detto che si volta in giro il mobile quando è giunto alla linea orizontale, e che, avendo persa (pur come voi dite) tutta la velocità, allora si raggira, dunque se la velocità passata si è persa, poco importa che fusse più o meno veloce, nè che si movesse da alto più o meno.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Terra Saturno Giove