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      I peschi, gli ulivi, hanno i medesimi terreni, e sono posti a i medesimi freddi, a i medesimi caldi, alle medesime pioggie e venti, ed in somma alle medesime contrarietà; e pur quelli vengono destrutti in breve tempo, e questi vivono molte centinaia d'anni."
      6. "Di più, io non son restato mai ben capace di questa trasmutazione sustanziale (restando sempre dentro i puri termini naturali), per la quale una materia venga talmente trasformata, che si deva per necessità dire, quella essersi del tutto destrutta, sì che nulla del suo primo esser vi rimanga e che un altro corpo, diversissimo da quello, se ne sia prodotto; ed il rappresentarmesi un corpo sotto un aspetto e de lì a poco sott'un altro differente assai, non ho per impossibile che possa seguire per una semplice trasposizione di parti, senza corrompere o generar nulla di novo, perchè di simili metamorfosi ne vediamo noi tutto il giorno. Sì che torno a replicarvi, che come voi mi vorrete persuadere che la Terra non si possa mover circolarmente per via di corruttibilità e generabilità, avrete a fare assai più di me, che con argomenti ben più difficili, ma non men concludenti, vi proverò il contrario."
      7. Dopo questo discorso, per improvero al già detto Simplicio, che adduce darsi le generazioni e corruzzioni con l'esperienze, dite voler conceder il discorso di Aristotile quanto alla generazione e corruzzione fatta da' contrarii, ma che in virtù de gli stessi contrarii provarete che anco i corpi celesti sieno corruttibili; e la vostra prova sommaria è questa: Quei che hanno contrarii son corruttibili; i cieli hanno contrarii; dunque son corruttibili.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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