A questa tal generazione concorrono immediatamente gli elementi con le loro qualità operatrici, sopponendo però sè stessi, o più tosto le lor materie, per fondamento sustanziale, sì al fumo predetto, che è misto, come a i moscioni, che di quello si generano: l'agente però principale è il cielo, con i suoi instromenti communi ad ogni generazione. Ed eccovi dichiarati in universale questi contrarii.
5. La quinta instanza ricerca per risposta il medesimo fondamento che la quarta precedente, ma per darle formalità compita, deve ricorrersi alle condizioni particolari delle forme proprie e de' semi specialmente. Queste forme, dunque, traendo virtù dalle cagioni effettive onde derivano, a quelle si assomigliano, e secondo il vigore di quelle formano, e quasi (per così dire) sigillano o imprimono, la preiacente materia più o meno tenacemente. Come il pesco non solo dalla terra, ma più prossimamente dal suo seme, riceve la natural perfezione, così il fico, il cavallo, il cervo: talchè la terra vicina, ove le piante nascono e si nutriscono, non è la lor materia prossima, quella dico di cui devono esser ammassate o composte, quella dalla quale sortiscono diversi temperamenti, onde sono più e meno duraci; ma essa terra è solo ricettacolo, ministra, del nascere e del nutrirsi, come l'utero negli animali; e perciò, benchè gli ulivi ed i fichi siano piantati nell'istessa terra, a i medesimi freddi e caldi, venti, pioggie ctc., hanno diversa varietà dalla propria semenza, non già dal luogo, come voi supponete.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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