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      L'istesso a proporzione si dica de gli animali, etc.
      6. Alla sesta, che non siate restato mai ben capace di questa trasmutazion sustanziale, io non so che farvi: so benissimo che pienamente da Peripatetici vien dichiarata, e dimostrata ancora con esperienze e con ragioni. Di grazia, dichiaratela voi in altro modo; e dovete assolutamente farlo, perchè chi scrive contra alcuna posizione, o pretende dar nove dottrine contra l'antiche, non basta che dica "Quelle non sono buone, io non l'intendo", ma con ragioni mostrar ove pecchino, e poi con fondamenti più saldi produr le nove. Io per me vi confesso che mi par talmente necessario, che nelle predette trasmutazioni sustanziali niente della precedente materia o composto resti, che sia inintelligibile e repugnante il contrario. Nella corruzzione del legno che si converte in fiamme, ditemi, per cortesia, che cosa resta nelle fiamme del legno precedente? che cosa resta di fuoco nel cenere? di uomo ne i vermi? di terra nell'aria? e così di tutte l'altre cose che si corrompono, eccetto che un primo commune informe subietto, principio materiale a tutte le cose generabili, da cui debbano predarsi, già che il farsi del niente eccede il natural potere. Che voi non abbiate per impossibile, un corpo rappresentarvisi sotto varii aspetti differenti assai per semplice trasposizion di parti, senza corruzzione o generazione, e che simili metamorfosi si veggano tutto il giorno; se non parlate di mascherate over di mutazioni favolose di Proteo, in sogno però, o di stravestimenti di Mercurio, di inorpellamenti o incrostature, io per me non ne veggo, non ne ho viste, nè credo da vederne mai.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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