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      (350) Dovevate dir dove e quali sono, apportarne essempi o altre certezze; le scienze hanno i suoi principii, e le ragioni non si contentano delle pure asserzioni. Eh volesse Iddio, Sig. Galileo mio, che (secondo l'opinion d'Anasagora) non fusse il corrompersi altro che un occultarsi, il nascere altro che un novello apparire, ed a voi fusse concesso dal cielo esser di ciò fausto annuncio a gli uomini, acciò eglino, all'importantissimo fatto reale aggiungendo la verità indubitata, colmi di letizia e di gioia, liberi da gli orribili orrori di morte, e nella certezza di eternità variabile, stimando sè stessi felici, ergessero a voi trofei di gloria incomparabile, immortale! Ma la cosa è del tutto diversa dal vostro dire: così non fusse! Potreste forse dire, che restando tal ora gli accidenti medesimi della cosa corrotta nella generata di novo (come l'istesso odore dell'acqua rosa che fu prima nel fiore), si argomenti l'istesso soggetto o natura. Questo è argomento d'intricata conseguenza; ed io, nel primo della Generazione, gli ho risposto a bastanza, nè voglio qui replicar altro, tanto meno quanto che voi non l'apportate. Che si abbia da far più assai a provar che la Terra non si mova circolarmente perchè è corruttibile, di quel che avrete a far voi, che con altri argomenti più difficili o non men concludenti proverete il contrario, vi dico che la corruttibilità è una delle cagioni perchè la Terra abbia naturalmente il moto retto e non il circolare, cioè, che essendo corruttibile, risguarda per opposito il suo contrario corruttivo, e l'uno e l'altro avranno moti contrarii, i quali non possono esser eccetto che retti; ma oltre di questa non mancano altre ragioni, che l'istesso Aristotile apporta nel secondo del Cielo.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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