8. "Altri dice che queste macchie siano stelle, che ne i lor proprii orbi, a guisa di Venere e di Mercurio, si volgano intorno al Sole, e nel passargli sotto si mostrano a noi oscure; e per esser moltissime, spesso accade che parte di loro si aggreghino insieme e poi si separino; altri le crede impressioni per aria, altri illusioni di cristalli."
9. Ed esso Simplicio inclina a credere "che sia un aggregato di molti e varii corpi opachi, quasi casualmente concorrenti tra di loro: e perciò veggiamo spesso che in una macchia si possono numerar diece o più di tali corpi minuti, che sono di figura irregolari e ci si rappresentano come fiocchi di neve o di lana o di mosche volanti; variano sito tra di loro, ed or si congregano, or si disgregano, e massimamente sotto al Sole, intorno al quale, come intorno al suo centro, si vanno movendo. Ma non è però necessità dire che le si generino o corrompano, ma che alcune volte si occultino doppo il corpo del Sole; ed altre volte, benchè allontanate da quello, non si veggono per la vicinanza della smisurata luce pur del Sole. Imperò che nell'orbe eccentrico del Sole vi è constituita una quasi cipolla, composta di molte grossezze, una dentro dell'altra, ciascuna delle quali, essendo tempestata di alcune piccole macchie, si move; e benchè il movimento loro da principio sia parso incostante ed irregolare, nulladimeno si dice essersi novellamente osservato che dentro a tempi determinati ritornano le medesime macchie per l'appunto." E questo pare al Sig.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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