14. Per confirmazion della corruttibilità de' cieli, aggiungete che questa sarebbe in essi perfezzione, come nella Terra, la quale perciò è nobile(352), perchè coll'esser generabile e corruttibile ne produce tante sì belle e varie cose; che se incorruttibile fusse, sarebbe inutile ed oziosa, a guisa d'una gran massa di ghiaccio, di diaspro o di altro: anzi che ella è più degna per questo effetto dell'oro e delle gioie, perchè queste si stiman solo per esser rare, ed ella per sè stessa; dimodochè se vi fusse così carestia di terra come di oro e gemme, niun prencipe saria che non spendesse volentieri una somma di diamanti o di rubbini e quattro carrate d'oro per aver solamente tanta terra quanta bastasse per piantare in un picciol vaso un gelsomino o seminarvi un arancino della Cina, per vederlo nascere, crescere, e produr sì belle frondi, e fiori così odorati, e sì gentil frutti. Ecco dunque la sua perfezione dalla sua corruttibilità, come per l'opposito sarebbe imperfettissima ed inutile. E così sarebbono da niente i corpi celesti, se impassibili fussero.
15. E questi che esaltano tanto l'incorruttibilità ed impassibilità, credo (dite) "si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campar assai e per il terrore che hanno della morte" etc. Risponde Simplicio, che ancor che la Terra sia più perfetta per esser corruttibile etc., ciò non converrebbe a i cieli, i quali, non essendo ordinati ad altro uso che al servizio della Terra, non hanno bisogno di altro, per conseguir il suo fine, che del moto e del lume.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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