Anzi, nelle materie più difficili, chi ha più bell'ingegno fa apparir i cieli a suo modo, non potendo alcuno mostrargli con evidenza l'opposito: ed io ho sentito un galant'uomo, che in nobil congresso di litterati si prese a difender per scherzo, il cielo esser composto di latte, e lo fece (mercè del suo nobil ingegno) egregiamente, e rispose anco a fortissimi argomenti, senza assurdi notabili e senza veruna contradizzione. Ben sì che delle leggi e delle azzioni umane (come che da cagioni finite, a noi congiunte e da noi dipendenti, provengano), al dispetto d'ogni fecondissimo oratore, sedato però il moto delle passioni, non solamente se ne conosce il vero, ma ne sa dar sentenza risoluta quasi ciascuno. E chi è, per vita vostra, che sentita distintamente una controversia civile, con le ragioni d'ambe le parti, non sappia, presso a poco, scorgere il vero dal falso? e chi, dall'altro canto, fra le innumerabili schiere de gli uomini intelligenti, ha saputo determinar cosa alcuna di certo delle condizioni recondite del cielo? e se ciò fusse, onde nascerebbono tante dispute? tante controversie? È anco in quelli (nol nego) una verità necessaria, ma non vi è chi de gli uomini la conosca: nè basta che sia cognoscibile od infallibile; chè anco Iddio supremo è sommamente cognoscibile, e quasi niente conosciuto da noi. È la nostra povera mente più losca nell'intelligenza delle nature più degne, di quel che siano gli occhi d'una nottola nel veder i raggi del Sole. Ma orsù, se è una verità e conclusion necessaria, talchè sia anco evidente, come voi dite, mostrate l'evidenza, apportate le ragioni e le cause, lasciate il persuader al modo di rettori, e niuno vi contradirà.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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Iddio Sole
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