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      Non vedete, che nel vostro discorso variate le cagioni, che applicate le condizioni delle cause materiali vili alle efficienti supreme? può forse la materia operar da sè sola? una femina concepirà senza il maschio? Nell'effetto dunque di produr fiori e frutti, più operarà il cielo che la Terra, e senza alcun suo detrimento: dunque è meglio e ragionevolissimo che non sia corruttibile(355). Ma sento qual sia il vostro pensiero: è intenzion vostra che i cieli non solamente nella Terra produchino frutti, ma, acciò in comparazion di lor stessi non siano oziosi ed inutili, anco fra essi ciò facciano, di modo che, sì come nella Terra, così in un orbe nascano varie cose, e parimente in un altro, ed in tutti; il che non può farsi senza lor corruzzione, giachè altra Terra corruttibile non è fra essi, e senza la corruzzione niuna cosa si genera. Qui volete battere, l'ho già visto da principio; ma, pria di venir a questo, per levar ogni perplessità, giudicai bene esprimer anco la maniera dell'operar de i cieli qui in Terra. E secondo questa posizione, vi rispondo che l'argomento vostro non è di similitudine o comparazione, ma di dissimili ed all'opposito, ed ha un vigore simile a questo: "Come nella Terra si generano erbe, piante, omini, cavalli etc., così si devono generar nell'acqua"; overo "Come le mosche, i vermi, i moscioni e simili nascono di putredine, così deve nascer l'uomo, il leone, l'elefante". Non vaglion (dico) questi argomenti a simili, essendo fra i suppositi dissimiglianza e diversità; onde si dovrebbe argomentare alla riversa, e riuscirebbe bene così: "Nella Terra si generano uomini e cavalli, dunque non si potranno generar nell'acqua, essendo luoghi e corpi diversi; gli vermi si generano di putrefazzione, dunque gli uomini (per la diversità grande della loro natura da quella di vermi) si generano altrimenti"; ed al proposito: "Nella Terra si producono fiori, frondi, frutti etc. per via di corruzzione; dunque nel cielo non si produranno cose in questa maniera, e per conseguente non sarà necessario che ei sia corruttibile, ma più tosto l'opposito". E quando dite, il cielo non esser diverso da gli elementi (oltre che avria bisogno di prova), potreste ancor dire, e più probabilmente, che nè meno gli elementi siano differenti fra di loro; e così sia l'istesso acqua e fuoco, e


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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