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      Che tutte l'operazioni celesti siano ordinate all'uso dell'uomo, non è naturalmente credibile, anzi, più tosto, che sia per ogni parte abitato l'immenso palagio del cielo, nè che sia fatto e sì pomposamente ornato per esser inutile, ozioso, o per servire solo alla più infima, più immonda e quasi insensibil parte di lui, quale è la Terra con i suoi abitatori: ma che ricevano l'essere, e si conservino nel modo nostro con le opposizioni predette, mi oppongo, perchè possono esser sostanze e nature più spiritali, incorruttibili e di altra forma, che ecceda ogni umano pensiero, come voi stesso dite. E la vostra propria posizione vi impugna: poi che, se sono sostanze totalmente diverse ed a noi inescogitabili, perchè affermate (non che escogitate) che si generino come le nostre? in oltre, voi ponete il mondo perfetto, mirabilmente disposto, e dall'altro canto l'avvilite, e lo fate tutto feccia, tutto sentina d'immondizie. Sentite: per qual cagione chiamate voi, o perchè è in effetto, la Terra feccia del mondo e sentina d'immondizie? non per altro in vero, che per le putredini e per le corruzzioni che in lei si fanno: discorrete pur di quante cose si ritrovano in essa, e vedrete che vi dico puntualmente il vero. L'uomo, per il suo essere, è creatura assai nobile e degna; così, nel suo genere, il cavallo, il leone, l'aquila etc.: i loro mali provengono dalle infermità, dalli infortunii, dalla vecchiaia, da i difetti della natura e dell'arte, dalle corruttele, dalla morte etc. Le guerre, le pestilenze, i cattivi odori, i sapori mortiferi e l'altre calamità (discorretene pur di quante ve ne vengono in mente), che altro sono realmente che corruzzioni o totali o parziali? e se niun di questi mali fussero in Terra, sarebbe ella feccia del mondo? non certo.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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