4. Quarta, "sì come la superficie del nostro globo è distinta in due massime parti, cioè nella terrestre e nell'acquatica, così nel disco lunare vediamo una distinzion magna di alcuni gran campi più risplendenti e di altri meno; all'aspetto di quali credo che sarebbe quel della Terra assai simigliante, a chi dalla Luna o da altra simile lontananza la potesse vedere illustrata dal Sole, ed apparirebbe la superficie del mare più oscura, e più chiara quella della terra".
5. Quinta, "sì come noi dalla Terra veggiamo la Luna or tutta luminosa, or più, or meno, tal or falcata, e tal ora ci resta del tutto invisibile, cioè quando è sotto i raggi solari, sì che la parte che risguarda la Terra resta tenebrosa; così appunto si vedrebbe dalla Luna, coll'istesso periodo a capello e sotto le medesime mutazioni di figure, l'illuminazioni fatte dal Sole sopra la faccia della Terra".
6. Sesta, sì come la Luna di notte illumina la Terra con i raggi che riflette del Sole, così la Terra gli rende i medesimi raggi quando ne è più bisognosa, con più gagliarda illuminazione, quanto la Terra è maggior della Luna.
7. La settima è il rispondersi reciprocamente non meno all'offese che ai favori; perchè sì come la Luna è ecclissata dall'ombra della Terra, così la Terra resta oscura per la interposizion della Luna fra la Terra ed il Sole.
8. In oltre, con longo discorso intendete provare che la Luna sia scabra ed ineguale, acciò possa a noi riflettere il lume del Sole; perciò che dall'esser tersa e pulita non si può fare questa riflessione per ogni parte: anzi, che da un luogo solo si riflette l'imagine del corpo luminoso, e dall'aspro ed ineguale si riflette egualmente per tutto.
| |
Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
|
|
Quarta Terra Luna Sole Quinta Terra Luna Terra Luna Sole Terra Sesta Luna Terra Sole Terra Terra Luna Luna Terra Terra Luna Terra Sole Luna Sole
|