La qual risposta è impugnata da voi, insinuando, prima, che perciò la figura sferica non si mostri come causa o requisito necessario di questa incorruttibilità. Al che risponde Simplicio, accostandosi alla parte affirmativa: e voi argutamente soggiungete, che se ciò fusse vero, sarebbe in poter nostro il fare incorruttibili i legni, la cera ed ogn'altra materia ridotta in figura sferica; anzi, che in ogni figura ritrovandosi inclusa la sferica, già che per ogni parte può designarsi, potrebbe ogni cosa rendersi incorruttibile.
15. Indi tornando all'inegualità della Luna, che tale si mostra per le diverse mutabili ombre che in lei (mercè del telescopio) si veggono, rispondete a Simplicio (il quale ciò attribuisce a diversità di opaco o di perspicuo, come si vede ne i cristalli triangolari o in altre materie diafane), che abbassarsi ed alzarsi l'ombra, crescere o minuirsi, svanire all'apparir del Sole e nel suo dilongarsi apparire, non può avvenire da diversità di opaco o di perspicuo, ma da reali prominenze ed inequalità, come si vede fra noi.
16. In oltre intendete provar che la Luna non abbia più lume per sè stessa che la Terra, con un essempio e paralello fra essa Luna ed una nuvola; già che di giorno, vista la Luna fra le nuvole, ella apparisce una di esse, le quali ricevono lume dal Sole più che la Luna, e senza tal lume restano oscure, onde tal ora le stimiamo montagne; dunque così parimente la Luna è per sè stessa più oscura che le nugole, e dal Sole solamente ha il lume, e senza di lui è men chiara o splendida che la Terra.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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