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      5. Seconda confirmazione. "Quando si attribuisca questo gran moto al cielo, bisogna di necessità farlo contrario a i moti particolari di tutti gli orbi de' pianeti, de i quali senza controversia ciascheduno ha il suo movimento proprio da occidente verso oriente, e questo assai piacevole e moderato, e convien poi fargli rapire in contrario, cioè da oriente in occidente, da questo rapidissimo moto diurno; dove che, facendosi mover la Terra in sè stessa, si leva la contrarietà de' moti, ed il solo movimento da occidente in oriente si accommoda a tutte l'apparenze e sodisfà a tutte compiutamente." Nè è vero (rispondete a Simplicio), che i moti circolari (come dice Aristotile) non sien contrarii; anzi, come due cavalieri giostrando a campo aperto, o due squadre intere, o due armate in mare, si vanno ad investire e si rompono, sono contrarii; così due moti fatti all'incontro sopra una linea circolare si contrastano, impediscono, e sono contrarii, non meno di quei due che si fanno all'incontro sopra una linea retta. Ed in somma è più semplice e più natural cosa il poter salvar il tutto con un movimento solo, che coll'introdurne due, siano contrarii over opposti. In oltre:
      6. Secondo che un orbe è maggiore, finisce il suo rivolgimento in tempo più lungo(358), ed i minori in più breve: onde Saturno, discrivendo un cerchio maggiore di tutti gli altri pianeti, lo compisce in trent'anni, Giove in dodici, etc.; delle stelle Medicee, la più vicina a Giove fa il corso in ore 24, la seguente in tre giorni, etc.: però, mentre si faccia il movimento della Terra in ventiquattro ore, quest'ordine si serverà inalterato; altrimente, dal rivolgimento di Saturno in trent'anni si farebbe un passaggio eccessivo ad uno di una sfera immensa di 24 ore.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





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