Or dite pur voi.
6. L'ordine che, dite, si servarebbe ponendo la Terra mobile, non è di alcun momento, nè convenevole al fatto presente de i moti celesti, nè concordante con l'altre vostre posizioni. Già voi dite che secondo che un orbe è maggiore, finisce il suo rivolgimento in tempo più lungo, etc. Ciò (dico) non è universalmente vero, e perciò l'ordine non è invariabile, nè da voi si potrà tirar giusta la conseguenza del vostro intento. Venere e Mercurio (come riferiscon di commun consentimento gli astronomi) si movono in tanto tempo in quanto si move il Sole; overo in tempo uguale fra loro, che basta, già che voi ponete il Sole immobile: e pure non sono questi orbi eguali, ma di gran mole ineguali, ed eccedenti o eccessi, come sapete benissimo. Meglio sarà per tanto ponere l'ordine che Aristotile assegna, non però del tutto invariabile, ma assai men fallace del vostro. Dice egli, dunque, che per ciò il moto di Saturno sia più tardo, perchè, come più vicino al primo mobile, viene dalla rapidissima velocità di quello (che lo rivolta dal suo naturale altrove) più potentemente impedito, e secondo che gli altri più da tal impedimento o ritardanza, da quel primo causata, si allontanano, così hanno il moto lor naturale più celere: la qual ragione assai confacevole e probabile, quantunque forse patisca qualche obiezzione (già egli in materie così oscure e difficili non pretende far dimostrazioni evidenti), è però assai più verisimile della vostra, e suppone miglior ordine ne i corpi e moti celesti.
| |
Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
|
|
Terra Mercurio Sole Sole Aristotile Saturno
|