Sin qui voi.
Or vi rispondo, prima negandovi che egli erri nell'assunto, mentre dice che ogni corpo che si move circolarmente, è necessario che si mova di due moti, eccetto la prima sfera[39]; ed a voi toccherebbe mostrar la cagione dell'errore, avendo egli altrove assignata la ragione di quanto dice, cioè che per il moto proprio, e per la participazion del primo, ciò sia necessario, etc. È anco falsa la vostra consequenza, mentre dite "Dunque, quando non fusse necessario attribuirle altro che una lazion sola, non avresti per impossibile che ella si movesse, etc.", conciosiachè esso Aristotile, nell'ottavo della Fisica, nel secondo del Cielo e nella sua Metafisica ancora, ha provato, il primo mobile essere un de' corpi celesti in cui risiede il primo motore, che porta seco innumerabili corpi divini, che esso intende per le stelle, onde resta manifesto che la Terra non sia ella il primo mobile; e perciò segue ottimamente, che se circolarmente si movesse, si moverebbe di due moti, come occorre de gli altri corpi che in giro parimente si movono; il che non essendo vero, seguita che ella non abbia il movimento circolare. E che non sia vero che di due moti si mova, lo prova per l'uniformità dell'apparenze nelle stelle fisse: ed a voi toccherà provare che queste uniformità divengano altronde, col moto della Terra; che sin ora non avete fatto cosa alcuna. Prova dunque Aristotile in diversi luoghi, all'occasioni opportune, che la Terra non può aver moto alcuno circolare, ed ora, al proposito del suo discorso, due n'esclude insieme, che potrebbono per imaginazione attribuirsele: or vedete qual fallacia e qual contradizzione egli mostra!
| |
Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
|
|
Sin Aristotile Fisica Cielo Metafisica Terra Terra Aristotile Terra
|