Pagina (902/1069)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Oltre che (come ancor voi poco di sotto instate) il moto retto anderebbe del tutto a monte, che già in molti luoghi l'avete ammesso. Ma questo non sia per istanza, conciosia che il vostro Sig. Salviati la scioglie, con dire che ciò sarebbe vero quando si fusse concluso il globo terrestre moversi circolarmente; cosa che voi non pretendete che sia fatta, ma che si esamina le ragioni di filosofi, delle quali questa presa da i cadenti a perpendicolo patisce le difficultà che avete sentite. La seconda meditazione è, che quel mobile non si move punto più o meno che se fusse restato continuamente su la torre, essendo che gli archi che avrebbe passati stando sopra la torre sono precisamente eguali a gli archi della circonferenza minore e propria, che ei passa sotto di essa: e questa io non la giudico vera, perchè (ciò che sia dell'egualità de gli archi, che forse son più tosto proporzionati che eguali) il moto proprio del cadente, con cui si va avvicinando al centro, sarebbe proprio inutile e nullo. La terza meditazione o maraviglia è, che il moto vero e reale della pietra non vien altrimenti accelerato, ma è sempre equabile ed uniforme, poichè tutti gli archi equali notati nella circonferenza CD (cioè nella descritta dalla sommità della torre) ed i loro corrispondenti, segnati nella circonferenza CI (che è la descritta dal mobile cadente), vengono passati in tempi eguali. Questa ha da provarsi, massime che risponda il tempo equale senza accelerazione di moto, tanto più quanto ripugna alle vostre posizioni de i moti, i quali dite che, venendo della quiete, hanno proporzioni e velocità diverse con augmento, tal che a car.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069