Io so però benissimo che la ragione per la quale sia stimata vera la predetta proposizione, Sphaera tangit planum in puncto, è perchè il circolare s'adeguerebbe al piano, onde non saria circolare (ed ha buona apparenza): ma chi dicesse (rimettendomi per sempre a miglior intelligenza), che nella brevità del piano, ove accade il contatto con la sfera, si trovi in quantità reale respettiva indifferenza all'esser piano e circolare, avrebbe forse detto meglio che in altra maniera, nè si sarebbe forzato a dire che nel punto fusse curvatura, come bisognerebbe dire se toccasse in punto, poichè per levarsi dal piano doverebbe il punto subito far parte di arco. Nè io intendo usar la distinzione di sfere astratte e materiali, come fa il vostro Simplicio; anzi essendo le matematiche scienze reali, hanno da verificarsi realmente e da esser applicate alle cose esistenti, come dite ancor voi, onde possino trovarsi e piani perfetti e figure sferiche perfettissime. Avrei per minor assurdo che le superficie piane tra loro si toccassero in un punto, che la sfera il piano. Di queste e simili difficultà avrei ben caro aver le evidenze infallibili che vantano i matematici.
Resta che diciamo alcuna cosa particolare circa la risposta che fate al decimo argomento, delle nuvole e de gli ucelli. Dite per tanto, che perciò queste variazioni in essi non si conoscono, perchè, oltre il moto loro proprio, sono portati con egual velocità dall'aria; nel modo che son portate tutte le cose ugualmente che sono entro una nave, facciano pur esse, dentro, qual moto particolare e proprio le piace.
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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze 1897
pagine 1069 |
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Sphaera Simplicio
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