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      È quasi nulla, è vero, lo confesso; ma dica meglio chi può: nè vi gloriate in alcun modo voi, sprezzando mordacemente questi modesti ricovri, pretendendo di averne trovato il capo o il fonte verace(366); perchè nelle vostre longhe dicerie, ripiene eccessivamente di vanti, non vi è cosa che sia disposizione pur minima, non che occasione, non che causa adeguata, di predetti moti della calamita. Il puro armarla, il vario toccamento, ed altre cose con le quali dite che diversamente move e sostiene, non è mostrar la causa delle sue operazioni, anzi nè meno insinuarla, ma più tosto, scorgendo varii effetti, far che restino difficultà maggiori nell'investigarne i principii. Leggansi pur a littera i vostri scritti nel terzo Dialogo a car. 402 ed oltre, e si faccia giudizio di questi vostri profondi ritrovi. Circa la sfera del fuoco, non sete il primo voi a bandirla dell'universo; fra i quali egregiamente, al pari e forse meglio di ogn'uno, ne discorre Alessandro Tassoni, le cui raggioni, se ben sottilissime e degne del suo divino ingegno, non sono però disperatamente insolubili: anzi in un publico congresso filosofico fatto da i PP. Cassinesi, nel suo monastero qui di San Giorgio Maggiore (ove anco per un'ora del giorno vo ad esercitar il carico di Lettore in quelle scienze), apportate vivacemente da chi le stima insolubili, furno da quei PP. studenti (che sotto i felici auspicii ed il paterno zelo del M. R. P. D. Alvise Squadroni, veneto, non meno risplendono nell'osservanza di santa austera religione, che nel studio e profitto delle scolastiche discipline) con universal sodisfazione ed applauso di molti litterati, che ivi erano presenti, al possibile, delle difficultà e sottigliezze che contengono, egregiamente solute.


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Le opere di Galileo Galilei
Edizione nazionale sotto gli auspici di sua maestà il re d'Italia. Volume VII
di Galileo Galilei
Tipografia Barbera Firenze
1897 pagine 1069

   





Dialogo Alessandro Tassoni San Giorgio Maggiore Lettore Alvise Squadroni